Malattie gastrointestinali
Sacerdoti, stregoni e medici
dell’antichità avevano già intuito le proprietà terapeutiche dell’olio di oliva
e ne facevano uso per curare non solo le malattie della pelle, le ustioni, la
febbre, ma anche le malattie dell’apparato gastrointestinale. Già nel 200 d.C Galeno attribuiva all’olio d’oliva la capacità di
combattere i “ mali del ventre”. I Greci consideravano l’olio di oliva come un
bene tanto prezioso che per primi si dedicarono alla coltivazione dell’ulivo in
grande scala.
Si racconta che il
primo ulivo germogliò in seguito ad un battito di piede della dea Atena; in
quel giorno stesso il germoglio divenne un albero; secondo la leggenda, la sua
sacralità fu confermata durante il saccheggio di Atene da parte dei Persiani:
quando i nemici dei Greci bruciarono la città e tentarono di bruciare anche
l’ulivo, questi rimise immediatamente le foglie. Così l’ulivo
sopravvisse e chiunque provasse a tagliarne dei rami era soggetto alla pena
capitale.
Oggi gli studi rilevano quanto sia importante la qualità dei grassi introdotti con l’alimentazione, in quanto essi influenzano la fisiologia e la patologia del tratto gastrointestinale.
L’olio vergine di oliva (VOO) è il più
digeribile e anche il più sano dei grassi alimentari per le sue note proprietà
antiossidanti legate al contenuto in polifenoli.
Oltre ad avere un alto valore nutrizionale ed una ottima
tolleranza gastrica ed intestinale, ha un effetto benefico su tutto il sistema
gastrointestinale, proteggendone le mucose.
A livello gastrico, già alla fine
dell’800, Ewald e Boas
avevano osservato che veniva ridotta la secrezione di
acido gastrico aggiungendo olio ai cibi, ma solo alla fine del ‘900 tale
proprietà fu confermata (1997, Serrano) ed attribuita al VOO in un confronto
con olio polinsaturo (girasole). L’acido oleico del
VOO, infatti, riduce la produzione di acido cloridrico.
Queste osservazioni portarono subito
l’attenzione sulle patologie da ipersecrezione acida,
come le ulcere e le gastriti, che risultarono nettamente ridotte con
l’assunzione costante di VOO nella dieta.
Secondo alcuni autori, il VOO potrebbe
essere utilizzato anche nella dieta per obesi, in quanto esso ritarderebbe lo
svuotamento gastrico determinando una sensazione protratta di sazietà.
Negli anni ’90 si è rilevata inoltre l’importanza
dell’olio di oliva per quanto riguarda i bambini in fase di allattamento, in
quanto il VOO contiene acidi grassi in proporzioni simili a quelle del latte
materno. I bambini così alimentati – sia pure usando quantità non ottimali – risposero
positivamente a questa dietoterapia.
Anche in campo di prevenzione
oncologica si sta valorizzando l’utilità dell’assunzione quotidiana di VOO (un
cucchiaio nel primo piatto e ad uno nella verdura a pranzo e a cena ) nel
proteggere le mucose da condizioni patologiche come le neoplasie dello stomaco
e del colon.
A livello intestinale il VOO accelera il transito
favorendo la regolarità della funzione intestinale.
Del resto, avete mai visto qualcuno dei vostri
nonni o bisnonni bere un cucchiaio di olio d’oliva crudo al
mattino a digiuno? Sapete perché? Perché avevano scoperto che quel cucchiaio
era un vero toccasana per l’intestino.
In relazione alla patologia biliare, si è osservato
che, nelle regioni a maggior consumo di VOO vi è una minore incidenza di
calcolosi biliare.
Ciò è stato attribuito ad un’azione stimolante sulla
colecisti che favorisce l’attivazione del flusso biliare e lo svuotamento della
cistifellea, prevenendo appunto la formazione di calcoli.
Fra i composti minori del VOO di grande
interesse per la salute, vanno ricordati in particolare il Betacarotene (precursore della vitamina A) che, tra l’altro, migliora la
funzionalità dell’intestino e aumenta la resistenza alle infezioni, e l’Alfatocoferolo ( vitamina E) molto importante
per la sua azione antiossidante che viene
completamente utilizzata a livello epatico.
Il VOO dunque si dimostra essere un alimento
protettivo per il nostro apparato gastrointestinale per le sue molteplici
azioni a questo livello.
In conclusione, il VOO è indispensabile per una sana
alimentazione quotidiana e non dobbiamo trascurare il fatto che, oltre alle sue
proprietà terapeutiche, conferisce ai cibi un sapore molto gradevole.
Gustiamo quindi questo “oro liquido”
come lo definiva Omero, consapevoli che, oltre alla gratificazione del nostro
palato, ne trarremo sicuramente un vantaggio per la nostra salute.
Dr.ssa Paola Di Tommaso